Affitti brevi, i nuovi obblighi complicano invece che semplificare

I proprietari di immobili in Italia, che li concedono in locazione per non più di 30 giorni consecutivi, il c.d. affitto breve, entro il prossimo 2 novembre dovranno ottenere il codice identificativo nazionale (Cin) da esporre sia sull’immobile che negli annunci.

La mancanza del Cin porterà ad una sanzione da 800 a 8.000 euro in base alle dimensioni dell’unità. Le sanzioni scatteranno effettivamente dal 2 gennaio 2025 (dopo cioè 60 giorni dall’entrata in vigore delle nuove regole).

Per ottenere il Cin bisogna essere già in possesso del codice previsto dalle leggi regionali in materia, norme locali con procedure autorizzative e requisiti diversi tra loro.

Al lato pratico, per ottenere il Cin, è necessario compilare un form online con i dati catastali dell’unità e dichiarare il rispetto degli ulteriori requisiti che sono introdotti a livello nazionale, come ad esempio l’installazione di rilevatori anti incendio e la presenza di estintori
L’attività di controllo è affidata ai Comuni con il supporto dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.

Da gennaio 2025, i portali web di annunci, come ad esempio Airbnb, si sono impegnati a non pubblicare e rimuovere gli annunci privi del Cin.
I nuovi obblighi si aggiungono alle regole locali e siccome quasi tutte le Regioni hanno normato le locazioni brevi, introducendo modalità e requisiti differenti, non si può che pensare che, nuovamente, invece che semplificare si procede a complicare.

Casale Monferrato, lì 14 ottobre 2024

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